09/11/2011
Centro anziani”Casa Vitrotti” di Moncalieri:
Svolgo qui la mia attività di “Movimento Armonico” da tre
anni e quest’ anno devo dire che i gruppi sono diventati un pochino affollati
così da vedermi costretta, a Settembre, a non accettare più persone nuove, perché
la gestione diventava complicata.
Oggi, al turno delle 11,00, arriva A.L. e mi chiama da parte
per dirmi che mi ha portato sua sorella: “per favore, puoi inserirla nel gruppo
? soffre di un brutto esaurimento e ha bisogno di stare con la gente”.
La guardo un po’ perplessa … devo dire che la severità non è
mai stata il mio punto di forza ma penso che se cedo con lei ora dovrò
inchinarmi con qualcun’ altro domani … : “NO, mi spiace, siete troppi!”
Per tutta risposta lei mi presenta sua sorella, che non mi guarda
nemmeno, si limita a passarsi una mano tra i capelli cercando di nascondere la
testa tra le spalle. E’ piccolina, magra, sembra una bambina al primo giorno d’asilo.
Il mio cuore è rapito e l’ accompagno a entrare e pensando “guai
a chi mi chiede spiegazioni, l’insegnante sono io!”.
Iniziamo la lezione e i miei occhi sono vigili su di lei che
non ascolta minimamente le mie spiegazioni, si limita a muoversi facendo cose
strane e disarticolate. Decido di mettermi al suo fianco, cercando di non
essere troppo invadente e, mentre agli altri spiego l esercizio a lei glielo
faccio fare io, come fosse una sorta di trattamento. Si fida, si lascia “trattare”. Finisce la lezione e lei resta ferma imbambolata passandosi ancora la mano tra
i capelli, intanto arriva a prenderla sua sorella e
prima di andare via mi ringrazia per averla accolta, io le sorrido:”ci vediamo
mercoledì prossimo”.
Oggi è il mio compleanno e penso: “questo è il primo regalo!”
16/11/2011
Seconda lezione per L.
La lezione per lei procede più o meno come la settimana scorsa ma non mi
scoraggio, sono già contenta che abbia avuto il coraggio di tornare.
23/11/2011
Oggi L. sembra un po’ meno catapultata nel suo mondo, forse
inizia a riconoscere qualche viso o qualche voce e a sentirsi meno sola. Prova
a fare da sola gli esercizi ma se dico di alzare il braccio destro alza il
sinistro, se dico di portarlo avanti lo porta in fuori. Io la seguo con la coda
dell’ occhio e la lascio fare, qualche volta le passo davanti e lei alza lo
sguardo e prova a copiare i miei movimenti. Per ora va bene così, mi interessa
che si ambienti.
30/11/2011
Oggi L. entra guardandomi , quasi come se volesse dirmi “buongiorno”
ma la voce non esce. Si guarda intorno e, durante la lezione, prova copiare i movimenti dagli altri, qualche
volta si ferma allora io la richiamo per farle sentire che le sono accanto e la seguo e lei riprende .
Durante la tecnica di rilassamento mi siedo affianco a lei e
le tengo la mano, lei riapre gli occhi, allora le accarezzo la mano dolcemente e
lei fa uno strano movimento con le labbra … una cosa a metà tra un sorriso e
una smorfia e disegna una piccola ruga sulla guancia, come a precisare che è
tutt’altro che una bambina.
A lezione finita si rialza lasciando la mia mano come se non gliel' avessi mai data, si guarda intorno con aria soddisfatta e, senza aspettare sua sorella, esce insieme ai sui compagni. Io resto seduta e incantata a fissarla e penso “woaww”.
A lezione finita si rialza lasciando la mia mano come se non gliel' avessi mai data, si guarda intorno con aria soddisfatta e, senza aspettare sua sorella, esce insieme ai sui compagni. Io resto seduta e incantata a fissarla e penso “woaww”.
07/12/2011
Oggi decido di far fare un lavoro a coppie e chiedo a L. di
farmi da assistente per spiegare l’ esercizio. Una cosa semplicissima, si
tratta di passare una pallina da tennis sulla schiena del proprio compagno, una
sorta di dolce massaggio. Io inizio dolcemente e L. chiude gli occhi ma tiene
le spalle staccate da terra, non si abbandona completamente.
Durante la tecnica di rilassamento mi faccio coraggio e le appoggio
la mia mano sull’ hara ... Non mi manda via,
compare la ruga sulla guancia ma questa volta è un sorriso che fa
capolino.
A fine lezione ci salutiamo tutti facendoci gli auguri di Natale, lei mi sorride e, sempre sorridendo, arrotola il suo tappetino, azzardo a darle un bacio sulla guancia e a farle gli auguri, lei ricambia sorridendo e se ne va soddisfatta con i suoi compagni.
A fine lezione ci salutiamo tutti facendoci gli auguri di Natale, lei mi sorride e, sempre sorridendo, arrotola il suo tappetino, azzardo a darle un bacio sulla guancia e a farle gli auguri, lei ricambia sorridendo e se ne va soddisfatta con i suoi compagni.
Non so se sentirò mai la sua voce .. immagino che potrebbe
essere delicata come il suo sorriso!
Stefania Cecire
Nessun commento:
Posta un commento